I tribunali militari

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Tra i fascicoli processuali insabbiati per oltre cinquant’anni nel c.d. “armadio della vergogna” presso la Procura Generale Militare in Roma, 119 riguardano crimini di guerra nazisti e fascisti rientranti nella competenza territoriale del Tribunale Militare di Torino e commessi ai danni della popolazione civile di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria durante i venti mesi dell’occupazione.

Questi fascicoli vengono trasmessi alla Procura Militare di Torino nel triennio 1994 -1996, ma solo per una piccola parte si arriva alla condanna dei responsabili. Tra i processi celebrati a Torino negli anni Novanta e Duemila figurano quelli per le stragi della Benedicta e del Turchino (Siegfried Engel, condannato all’ergastolo nel 1999), la strage di Piazzale Loreto a Milano (Theodor Saevecke, condannato all’ergastolo nel 1999), gli omicidi e le torture commesse nell’area di Albenga (Gerhard Dosse, condannato all’ergastolo nel 2006). Altre decine di omicidi rimangono invece impuniti per morte dell’indagato, oppure – visto il lungo tempo trascorso – per l’impossibilità di riaprire le indagini.

I crimini non sono commessi soltanto dai tedeschi: i membri delle formazioni militari della Repubblica Sociale Italiana (in particolare G.N.R e Brigate Nere), colpevoli del c.d. collaborazionismo militare, prendono attivamente parte alla strategia del terrore voluta dall’occupante tedesco, come dimostrano i molti fascicoli processuali che riguardano le responsabilità degli italiani.

Oltre agli incartamenti inviati a Torino negli anni 1994-1996, nel c.d. “armadio della vergogna” vengono rinvenuti altri 144 fascicoli su crimini di guerra di competenza del Tribunale Militare di Torino (uno solo trasmesso a Torino nel 1946, gli altri 143 trasmessi nel 1965), 98 fascicoli su crimini di collaborazionismo (trasmessi a Torino nel 2002) e, infine, 94 denunce di reati (soprattutto omicidi) commessi ai danni di partigiani delle valli del torinese e del cuneese, militari dell’Arma dei Carabinieri- Legione Territoriale di Torino e dipendenti delle Ferrovie dello Stato della Provincia di Torino, oltre ad altri civili delle Province di Pavia e di Genova. Queste denunce, definite dalla Procura Generale Militare come “carteggio vario”, vengono trasmesse a Torino tra il 1994 ed il 1996.

A seguito di due importanti versamenti di documenti processuali in formato digitale – il primo da parte dell’Archivio storico della Camera dei deputati e il secondo da parte del Tribunale Militare di Verona (a cui, dal 2008, è stato accorpato il Tribunale Militare di Torino) – è stata avviata la presente ricerca nell’ambito del Progetto Giustizia Straordinaria e Militare di ISTORETO, diretto dall’Avv. Maria Di Massa. Lo studio dei processi per crimini di guerra prevede la schedatura analitica dei singoli fascicoli/notizia di reato al fine di ricostruire le tragiche vicende di centinaia di civili e partigiani dell’Itala del nord-ovest, nonché di esplorare i limiti e le contraddizioni delle politiche giudiziarie del dopoguerra che determinarono la sostanziale impunità dei criminali di guerra tedeschi e italiani.

Le schede dei procedimenti della Procura e del Tribunale Militare di Torino sono disponibili per la consultazione su ARCHOS e sul data-base della Giustizia Militare Italiana.

I fascicoli processuali sono disponibili per la consultazione presso ISTORETO.